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Acconto nave….ma chi applica le leggi, conosce i marittimi?

Il Governo nella Legge di Bilancio 2018 ha introdotto l’obbligo di pagamento delle retribuzioni tramite banche o uffici postali per evitare che i dipendenti, sotto il ricatto del licenziamento o della non assunzione, siano spinti a firmare una busta paga da cui risulta una retribuzione regolare anche se in realtà viene corrisposto un importo inferiore ai minimi previsti dalla contrattazione collettiva. Ed ora è realtà: dal 1 luglio 2018 il pagamento degli stipendi in contanti è vietato, è obbligatorio il pagamento della retribuzione tramite bonifico bancario o postale o comunque strumenti di pagamento elettronici. Stipendi in contanti vietati quindi. E chi paga gli stipendi in contanti rischia una sanzione da 1.000 a 5.000 euro.  A detta dei promotori dell'introduzione del divieto di pagamento degli stipendi in contanti, si tratta di una "soluzione a un problema che colpisce moltissimi lavoratori. È infatti noto che alcuni datori di lavoro, sotto il ricatto del licenziamento o della non assunzione, corrispondono ai lavoratori una retribuzione inferiore ai minimi fissati dalla contrattazione collettiva, pur facendo firmare al lavoratore, molto spesso, una busta paga dalla quale risulta una retribuzione regolare.  Tale prassi deprecabile rappresenta un grave danno per i lavoratori i quali vengono non solo depauperati di parte del lavoro prestato, ma sono lesi nella loro dignità e nel diritto a una giusta retribuzione, in violazione degli articoli 1, 35 e, soprattutto, 36 della Costituzione. Al contrario, la corresponsione di una retribuzione inferiore si risolve in un vantaggio illecito per il datore di lavoro”.

Considerata la legge e conoscendo il malcostume italiano di alcuni datori di lavoro presso i loro dipendenti, si spera che tutto questo possa essere una soluzione per chi viene danneggiato con il pagamento in contanti, pagamento inferiore a quello che gli spetta.

Ma come tutte le leggi ci dovrebbero essere delle eccezioni, che purtroppo ad oggi non ci sono. Allora la domanda che ci poniamo è questa.  Ma conoscete i lavoratori marittimi????

I lavoratori marittimi come abbiamo sempre detto, è un lavoratore sconosciuto al sistema,  difficile da capire, e difficile anche spiegarlo.

Come si puo’ spiegare che il marittimo è l’unico lavoratore al mondo, rispetto ad altri lavoratori,  che quando lavora come minimo fa 14 ore al giorno e per le restanti ore rimane sempre disponibile, sette giorni su sette.

Come si puo’ spiegare che il marittimo è l’unico lavoratore al mondo che quando lavora, puo’ rimanere lontano dalla famiglia anche piu’ di sei mesi, nonostante ci siano eventi come nascite, morte e matrimoni nelle loro famiglie.

L’acconto a bordo, il famoso contante, quando era possibile, veniva dato dal Comando Nave, che a sua volta sicuramente aveva firmato tante carte presso la società per l’avvenuta consegna. ( quindi un evento tracciabile).

Il contante al marittimo, il famoso acconto, veniva consegnato con relativa firma da parte del marittimo in duplice copia, per poi essere detratto dallo statino paga ( sotto voce acconto) quindi sempre rintracciabile.

Negare questo tipo di acconto al marittimo, significa privarlo delle sue piccole necessità, come bere un caffè al bar durante le sue pause, comprare articoli di necessità per il suo benessere come possono essere i farmaci. Non tutti hanno il bancomat e a volte si va in porti dove è piu’ facile trovare una farmacia che uno sportello bancomat.

La nostra è una preghiera per chi conosce questo mestiere…va bene questa legge, ma fate alcune eccezioni. Grazie

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